Come funziona il CONAI?
L’utilizzo degli imballaggi in plastica ha avuto un aumento esponenziale negli ultimi anni. Se proviamo a pensare a quanti involucri e confezioni buttiamo nella spazzatura, possiamo renderci conto di quanto sia elevata la presenza di questo materiale nella vita di tutti i giorni e di quanto poco duri la loro vita.
Partendo da queste considerazioni, il CONAI (Consorzio Nazionale Imballaggi) ha deciso di stabilire nuove tariffe differenziate in base alla tipologia di materiale plastico utilizzato per gli imballaggi.
Come probabilmente ti sarai accorto, le plastiche non sono tutte uguali. Esistono diversi tipi di materiali che hanno caratteristiche di deperibilità e facilità di differenziazione differenti tra loro. Questa è una delle ragioni che per la quale non è possibile smaltire il polistirolo nella raccolta differenziata insieme ad esempio agli imballaggi in PVC o PET.
CONAI, quindi sta per diversificare il Contributo Ambientale per la plastica a seconda del tipo di materiali utilizzato: ci sarà quindi un contributo più basso per le plastiche a basso impatto ambientale e 2 altre fasce per le plastiche più inquinanti. Sono state classificate 60 diverse tipologie di plastiche che verranno più raggruppate sotto le 3 diverse tariffe.
Per poter risparmiare sul contributo, le aziende saranno incentivate a produrre, distribuire e utilizzare soluzioni d’imballaggio maggiormente sostenibili.
Per quantificare il nuovo contributo ambientale sono stati individuati tre parametri:
- la facilità di selezione degli imballaggi che arrivano alla fase del riciclo;
- l’effettiva riciclabilità del materiale plastico;
- il circuito di destinazione, distinguendo tra domestico e commerciale/industriale.
La sperimentazione di questo nuovo sistema e le relative verifiche, dureranno circa un anno, al termine del quale saranno definite le tre nuove tariffe del nuovo contributo ambientale per gli imballaggi in plastica.
Roberto De Santis, presidente del CONAI ha dichiarato: “Sono orgoglioso del lavoro fatto e del traguardo raggiunto, essendo da tempo convinti di come il contributo unico per materiale non premi adeguatamente la ricerca e l’impegno verso imballaggi più orientati all’economia circolare”.
Il presidente ha continuato esprimendo la volontà del Consorzio nell’individuare soluzione simili anche per le altre tipologie di imballaggio. «Abbiamo deciso di cominciare dagli imballaggi in plastica, il materiale più complesso per la varietà delle tipologie e per le tecnologie di selezione e di riciclo; in seguito potremo andare avanti sugli altri materiali».
A tal proposito ratioform propone una linea di prodotti ecologici riciclabili al 100% che permettono di avere il minimo impatto ambientale possibile. Si tratta di prodotti creati utilizzando materie prime rinnovabili come il cartone, riciclabili al 100% come il film estensibile, biodegradabili come le patatine da riempimento e in ottemperanza con le politiche di re-forestazione come gli Inka pallet.