Forse non sapete che il migliore nastro biadesivo forte attualmente in circolazione è il pronipote di un’innovazione, partita poco meno di un secolo fa, in ambito automobilistico.
Nel 1925 Richard Drew (è il nome di chi ha inventato lo scotch) escogitò un trucco per verniciare la carrozzeria delle vetture: coprire con una striscia adesiva le parti da isolare. Un sistema semplice e preciso, al quale nessuno aveva mai pensato.
Da quel momento a oggi il prodotto ha conosciuto una continua evoluzione, andando ben oltre le premesse iniziali: i campi di applicazione spaziano dalla corrispondenza alle piccole e grandi riparazioni. Siamo arrivati ai biadesivi di ultima generazione, altamente resistenti, con i quali potete sostituire chiodi, viti e saldature.
Tuttavia, il loro impiego richiede attenzione, per eseguire ritocchi e riparazioni nel migliore dei modi: nelle prossime righe scoprirete le varie referenze disponibili sul mercato e alcune accortezze da seguire, per lavori a regola d’arte.
Quando si usa il nastro biadesivo forte?
Si tratta di un prodotto dall’aspetto simile a quello dello scotch, solitamente realizzato in plastica e commercializzato in rotoli, ma con alta e durevole tenuta adesiva su entrambi i lati. È presente una pellicola protettiva su almeno una delle due facce, che potrete sollevare e togliere al momento dell’applicazione.
Per un risultato ottimale e pressoché permanente dovrete impiegare il nastro su superfici pulite, sgrassate, asciutte e prive di polvere. Il tutto senza commettere errori nel posizionarlo: la sua funzione, infatti, è quella di unire due o più pezzi evitando il ricorso ad altri metodi, inclusi chiodi e saldature.
A differenza del biadesivo comune (destinato per lo più a carta e supporti leggeri) lo userete su vetro, polimeri, legno, metalli o altri materiali: l’elevata resistenza a umidità, calore, basse temperature e sollecitazioni meccaniche lo rendono l’alleato perfetto per i vostri lavori di precisione.
Quale nastro biadesivo scegliere? Le caratteristiche da valutare
Estensione e peso delle superfici da unire, durata dell’assemblaggio, intensità di sollecitazione previste, materiali da incollare, ambiente di destinazione e impatto visivo finale sono gli elementi più importanti di cui terrete conto. Valuterete, in particolare:
- larghezza del nastro
- sostanze adesive e di rinforzo
- temperature e tasso di umidità
- film protettivo su uno o entrambi i lati
- presenza di tagli pre-formati o aperture facilitate
- soluzioni con o senza dispenser.
L’ampio assortimento disponibile sul mercato vi consentirà di trovare la soluzione più adatta al vostro caso.
Quanti tipi di nastro biadesivo forte esistono?
Le referenze sono tantissime, ma possiamo classificarle in tre macro-gruppi, a seconda del materiale o della sostanza adesiva contenuta nel nastro:
- collante in schiuma acrilica
- supporto sottile in poliestere
- adesivo in schiuma di poliuretano (PE).
Questa distinzione vi sarà utile in fase di acquisto, per trovare il prodotto giusto in autonomia. Ottimizzerete le prestazioni dell’articolo prescelto con un’accurata pulizia delle superfici da assemblare.
Se poi in futuro vorrete modificare ancora la disposizione degli oggetti sul muro, ad esempio, vi torneranno sicuramente utili i consigli in merito a come togliere la colla del nastro adesivo.
Nastro biadesivo in schiuma acrilica
I nastri biadesivi in schiuma acrilica sono privi di supporto in plastica e potete usarli al posto di chiodi, rivetti, saldature e altri sistemi di accoppiamento per fissare materiali normalmente refrattari alle sostanze adesive (ad esempio vetro, plastiche, metalli), soprattutto in campo edilizio.
La resistenza ai raggi UV, alle alte temperature e alle forti escursioni termiche lo rendono perfetto per l’utilizzo in ambienti esterni.
Biadesivi forti con supporto in poliestere
In questo caso, il nastro è talmente sottile da consentirvi riparazioni rapide e invisibili: potete unire pezzi leggeri o di spessore contenuto in pochi gesti, senza sporcare e senza alcun rischio di farvi male.
Inoltre, si adattano a moltissimi materiali, durano nel tempo e resistono a temperature elevate, in alcuni casi fino a 200°C.
Biadesivi in schiuma PE
Sono nastri realizzati in poliuretano adesivo, utilizzati per le rifiniture interne: potete sostituire siliconi e sigillanti vari, abbattendo i tempi di attesa e ottenendo risultati precisi.
Mantengono una perfetta tenuta fino a 70°C circa, hanno proprietà termoisolanti e fono-assorbenti e sono adatti alle superfici ruvide.
Miglior nastro biadesivo per muro, per esterni e per la carrozzeria: quali conviene scegliere e perché?
Ad ogni materiale il suo nastro biadesivo: la resa sarà migliore se terrete conto di questo aspetto. Per il muro potete utilizzare i bollini biadesivi o il nastro biadesivo a strappo, a fissaggio istantaneo e invisibile.
Per gli esterni, invece, ci vogliono soluzioni resistenti a umidità, calore e intemperie: in questo caso sono perfette le soluzioni in schiuma acrilica, in grado di offrire prestazioni permanenti e risultati impeccabili anche in presenza di forti sollecitazioni.
Quanto al fissaggio degli elementi di carrozzeria, vi consigliamo articoli idrorepellenti, refrattari agli agenti atmosferici e che vi permettano di eliminare agevolmente residui di colla al momento di un’eventuale rimozione; dovrete ripiegare, quindi, su referenze ad hoc per questo settore.
Per trovare il miglior nastro biadesivo forte, scegliete ratioform
Date un’occhiata all’assortimento e scegliete il prodotto più adatto alle vostre esigenze: ratioform propone un’ampia gamma di nastri biadesivi ad alta tenuta e in diversi spessori, per risultati che durano nel tempo.