Comprare prodotti dagli ecommerce è comodo, rapido e conveniente: nell’ultimo anno ben 22 milioni di italiani hanno effettuato acquisti on line per un totale di 150 milioni di ordini, il 17% in più rispetto al 2016.
Il business degli ecommerce, che in Italia muove 23,6 miliardi di euro ed è in trend crescente soprattutto per gli acquisti di tecnologia e abbigliamento, non è privo di conseguenze a livello ambientale: ogni ordine effettuato da un negozio on line comporta la messa in circolazione di scatole, imballaggi e mezzi deputati al trasporto di queste merci, che spesso devono percorrere centinaia di chilometri in poche ore.
Solo i pacchi movimentati da poste italiane durante i primi 9 mesi del 2017 ammontano a 81 milioni e Comieco, il consorzio nazionale per il recupero e il riciclo degli imballaggi a base cellulosica, stima che nel 2018 saranno immesse sul mercato del nostro paese 600 tonnellate di cartone in più, di cui più della metà destinate a confezionare gli acquisti dello shopping on line.
I rifiuti al tempo degli ecommerce
Ogni oggetto acquistato su un ecommerce necessita del doppio degli imballaggi rispetto all’acquisto dello stesso prodotto in un negozio fisico: ciò che può essere semplicemente confezionato in un sacchetto di plastica, nei magazzini dei negozi on line viene inserito nel sacchetto, poi chiuso in una scatola di cartone per spedizioni insieme a materiale cartaceo informativo e pubblicitario e magari avvolto in cellophane o fascette chiudipacco per una maggiore sicurezza di trasporto.
Nel 2016 sono stati immessi 2,2 milioni di tonnellate di rifiuti in plastica: secondo Corepla, il consorzio per il riciclo delle materie plastiche, il 15% della plastica totale sul mercato è da attribuirsi agli imballaggi del commercio on line.
Per le scatole e gli imballaggi in cartone, materiale più ecosostenibile e e spesso totalmente riciclabile, la situazione è molto meno allarmante: i comuni italiani hanno raccolto nel 2016 3,2 milioni di tonnellate di carta e cartone (17 mila solo a Milano!), il 3% in più dell’anno precedente.
La percentuale di riciclo di questi imballaggi, grazie ad una continua ricerca e all’attivazione di servizi di ritiro e smaltimento dei rifiuti differenziati sempre più efficiente, è in costante aumento: l’anno scorso è stato riciclato l’88% del cartone, comportando una diminuzione dei rifiuti finiti in discarica di ben 100mila tonnellate.
La crescente richiesta di imballaggi in cartone ha inoltre creato un circolo virtuoso economico-occupazionale, con la riapertura della cartiera Burgo di Mantova e l’avvio di un impianto ad Avezzano, in provincia dell’Aquila.
Ecommerce e imballaggi intelligenti: arriva il cartone del futuro
Lo smaltimento dei rifiuti da ecommerce e ordini di food delivery è la nuova sfida del futuro: il Comieco, in collaborazione con l’università Bocconi, ha avviato dei progetti di ricerca per mettere a punto imballaggi che uniscano carta, cartone e bio plastica soddisfando al tempo stesso le esigenze del commercio on line e del food delivery.
I nuovi imballaggi in cartone dovranno essere intelligenti e segnalare, con un sensore o un marchio che cambia colore, quando i prodotti sono prossimi alla scadenza, per permettere ai negozianti e ai punti vendita di organizzarsi per evitare sprechi alimentari.
Si guarda alla natura per traslare su carta e cartone le proprietà impermeabili e isolanti delle foglie di magnolia e delle bucce di alcuni frutti: imballaggi con queste qualità potrebbero allungare la vita media dei prodotti e migliorarne la conservazione anche durante gli sbalzi termici delle fasi di trasporto e l’eventuale interruzione della “catena del freddo”.
Se il cartone fosse l’unico materiale utilizzato per imballaggio e trasporto di tutto il food in Italia, si salverebbero più di 24mila tonnellate di cibo e più di 5 miliardi di euro.
Per poter rendere possibile questo ambizioso progetto sono allo studio scatole e cassette in cartone “attivo” che possano migliorare e prolungare la conservazione degli alimenti tramite un rilascio graduale e controllato di conservanti naturali, come Bestack, la confezione in carta creata dall’università di Bologna che grazie al alcuni olii essenziali che impregnano le fibre riesce a mantenere pesche, fragole e albicocche più fresche nel tempo.
A Milano la raccolta del cartone “porta a porta” per smaltire i pacchi degli e-commerce
Nelle grandi città è più sentito il problema dell’accumulo di imballaggi da shopping on line: solo a Milano gli studi Netcom hanno contato 650.000 consegne ecommerce al mese, 23.000 al giorno, alle quali si sommano 1.500.000 consegne mensili nelle zone limitrofe alla metropoli lombarda.
E Comieco ha scelto proprio Milano per avviare il progetto “La scatola a domicilio: la sostenibilità degli imballaggi nell’era dell’ecommerce“, con la collaborazione di Amsa, l’azienda milanese per i servizi ambientali: una sperimentazione di ritiro “porta a porta” delle scatole e degli imballaggi in carta e cartone derivanti da spedizioni e shopping on line avviata nell’ottobre 2017 nella zona nord- ovest della città (l’intero Municipio 8 e parte dei Municipi 1, 7 e 9).
Circa 13 mila utenze sono state interessate dal nuovo servizio di ritiro a domicilio di scatole in carta e cartone, che possono essere esposte, opportunamente piegate, accanto ai portoni o ai cassonetti deputati alla raccolta dei rifiuti cellulosici.
Questa nuova modalità di raccolta dovrebbe incentivare la differenziata della carta, spesso “dimenticata” in casa e aggiunta ad altri tipi di rifiuti per l’eccessiva distanza dei contenitori appositi . E’ stato inoltre attivato l’Ufficio Mobile di Amsa, uno sportello itinerante localizzato presso alcuni mercati cittadini dov’è possibile prenotare il ritiro di rifiuti ingombranti in cartone.