Quando sono obbligatori i DPI per l’udito e quali usare

Provvedere alla protezione del proprio udito è un dovere fondamentale verso sé stessi e verso la collettività, un modo per assicurare continuità al lavoro e salute per molti anni. Le previsioni dell’Oms sono chiare: entro il 2050 circa 900 milioni di cittadini potrebbero perdere l’udito, contro i 466 milioni di persone colpite oggi.

Una soluzione per ogni problema di udito: ecco i diversi tipi di dpi

Scegliere la protezione acustica per le proprie orecchie non è sempre semplice: occorre valutare il livello di protezione che fornisce, la comodità per l’utilizzatore e l’idoneità al tipo di ambiente. Il nuovo regolamento sui DPI previsto dall’Unione Europea n. 2016/425 ha suddiviso i dispositivi in Cat I, II e Cat III catalogandoli in base alla pericolosità delle esposizioni e prevedendone 4 tipologie:

  1. Cuffie antirumore con archetto: possono essere indossate direttamente sull’elmetto, poggiate sul capo o lasciate dietro la nuca ma sempre con i lobi coperti. Si trovano attive, passive o intercomunicanti con diversi sistemi al loro interno e sono regolabili in base alla misura del capo.
  2. Tappi preformati o modellabili: si introducono in modo diretto nel canale uditivo e possono avere una corda che li unisce per tenerli sul collo quando non vengono utilizzati.
  3. Tappi con archetto: vengono posizionati nel canale uditivo (all’interno o all’inizio) con una fascia ad arco rigida che mantiene la posizione.
  4. Tappi modellati: vengono realizzati in resina acrilica o silicone con un’impronta del canale uditivo di chi deve utilizzarli.

Quando i dpi per l’udito diventano obbligatori

Il d. lgs. 81 del 2008 stabilisce i limiti di tolleranza per l’esposizione ai rumori imponendo ai datori di lavoro la limitazione di situazioni di pericolo e la fornitura dei dispositivi elencati nel paragrafo precedente. La normativa prevede che i dpi diventino obbligatori in caso di valori superiori a 85 dB(A) sebbene sia consigliato l’uso anche con valori inferiori. Ricordiamo che il livello sonoro, chiamato anche intensità, viene misurato in decibel e un aumento dell’intensità del rumore di 3 db significa il raddoppio del livello sonoro.

Secondo tale decreto ci sono 3 livelli di esposizione al rumore, 80, 85 e 87 dB e devono essere trattati nel seguente modo:

– quando il livello di esposizione supera gli 80 dB: il datore deve fornire obbligatoriamente i dpi dell’udito;

– quando supera gli 85 dB: i lavoratori devono obbligatoriamente utilizzare i dispositivi per l’udito;

– quando supera gli 87 dB: è prevista l’adozione immediata di specifiche azioni che riportino livelli di rumore alla normalità in combinato con l’utilizzo di dispositivi e l’individuazione delle cause di eccessiva esposizione.

Il decreto contempla anche i casi di formazione dei lavoratori sui rischi legati alle esposizioni eccessive, alle modalità di prevenzione e a eventuali interventi immediati.

È prevista la formazione obbligatoria dei lavoratori ogni qualvolta vengono raggiunti gli 85 decibel, con idonea informazione dei rischi derivanti dall’esposizione ai rumori, dei DPI dell’udito, delle misure adottate, del significato che assume il controllo medico periodico all’udito, dell’utilizzo congruo delle attrezzature e della valutazione del rumore.

L’addestramento al corretto utilizzo non riguarda solo le modalità di applicazione del dispositivo, ma anche i momenti in cui bisogna evitare di toglierli anche solo per qualche secondo e i sistemi di conservazione e pulizia degli stessi.

Obbligatorietà delle misurazioni strumentali sonore al lavoro

Il comma 2 dell’art. 181 del d. lgs 81/108 stabilisce che “la valutazione dei rischi derivanti da esposizioni ad agenti fisici è programmata ed effettuata, con cadenza almeno quadriennale, da personale qualificato nell’ambito del servizio di prevenzione e protezione in possesso di specifiche conoscenze in materia”.

Questo significa che il datore di lavoro è sempre obbligato a valutare i rischi sonori presenti nell’azienda per il lavoratore, tra i quali rientra anche quello sonoro: ciò comporta il dovere di indicare nel DVR sia l’assenza del valore di rischio (dandone prova documentale) sia il suo superamento, specificandone i livelli.

L’obbligo di valutazione a carico del datore comprende il livello e la durata dell’esposizione, il tipo, gli effetti sullo stato di salute, le misure di prevenzione e l’utilizzo dei valori consentiti dalla legge che sono 80, 85 e 87 dB.

Come si evince da quanto detto sin qui, i DPI per l’udito sono estremamente importanti per la salute dei lavoratori e dunque per il benessere dell’intera società. È dunque necessario conoscere bene la normativa e affidarsi a dispositivi qualitativamente validi, con certificazione CE e idonea garanzia.

Ratioform è un’azienda seria e qualificata che da anni si occupa della salute dei lavoratori e grazie alla sua esperienza offre un’ampia gamma di dpi per l’udito, dai tappi antirumore e cuffie antirumore ai supporti da parete e dispenser per protezioni auricolari.