Imballaggi intelligenti,attivi e smart: arriva il packaging del futuro

Gli imballaggi ecologici e sostenibili sono una realtà che si sta diffondendo in tutto il mondo, non solo nell’ambito alimentare.

E se il packaging potesse fare di più che essere semplicemente green?
Se scatole e confezioni in carta e cartone fossero intelligenti, sempre rintracciabili e potessero raccontare al consumatore la filiera e le caratteristiche del prodotto?

Non è fantascienza ma è la realtà degli imballaggi intelligenti con la paper battery, frutto di una ricerca dell’Università di Uppsala e lanciati sul mercato in Svezia l’anno scorso dall’azienda BillerudKorsnäs , leader nel settore del packaging all’avanguardia.

La collaborazione con il team di ricercatori universitari di Maria Strömme e l’azienda è iniziata nel 2017 con lo scopo di aumentare le prestazioni della cellulosa algale, una tipologia di carta sostenibile e biodegradabile ricavata dalle alghe e impiegata nella produzione di imballaggi di ultima generazione.

Durante la ricerca sono stati messi a punto dispositivi di accumulo a basso costo, ecologici e ultra sottili, che impiegano distanziatori costituiti in gran parte da cellulosa e strutture su scala nanometrica che funzionano come poli elettrici di una batteria.

Con la “paper battery”, imballaggi monitorati minuto per minuto

Di fatto il team di Uppsala è riuscito a creare delle microscopiche e ultrasottili “paper battery”, piccolissime stazioni di accumulo che possono essere “occultate” all’interno di imballaggi in carta e cartone per renderli “intelligenti” e conferirgli delle proprietà aggiuntive.

I nuovi imballaggi intelligenti dotati di “paper battery”saranno in grado di registrare e immagazzinare dati importanti per la tracciabilità, la salubrità e la qualità dei prodotti per mezzo di indicatori a radio frequenza (RFID) : le informazioni saranno disponibili in tempo reale in qualsiasi momento tramite dispositivi come smartphone e tablet.

Sarà quindi possibile controllare la temperatura e la posizione GPS di ogni singola confezione in ogni fase di stoccaggio e trasporto, monitorando le condizioni di conservazione e le tempistiche di transito: sugli scaffali finiranno così prodotti più salubri e controllati, eliminando il rischio di mettere in vendita confezioni che hanno subito shock termici oppure scadute.

Gli imballaggi intelligenti rappresentano un vantaggio importante anche per i consumatori che, oltre ad acquistare cibo più sano e sicuro, potranno ricevere informazioni sulle caratteristiche e l’origine dei prodotti collegandosi con il “cervello” del packaging, alimentato dalle paper battery: tappe e tempi del trasprto, temperatura di conservazione, dati riguardanti il produttore e il territorio d’origine, spunti di utilizzo, idee, ricette e tanti altri contenuti multimediali impossibili da raccontare stampandole sulle confezioni o nello spazio offerto dai QR Code.

Packaging attivo e intelligente, gli imballaggi con qualcosa in più sono già realtà

Nell’attesa che gli imballaggi dotati di “paper battery” si diffondano su larga scala, l’evoluzione del packaging intelligente non si arresta: a fare da apripista è sempre il settore agro-alimentare, per il quale sono già disponibili confezioni “attive” in carta e cartone (link all’articolo sugli imballaggi attivi) che allungano la “shelf life” dei prodotti rallentandone il deterioramento grazie ad enzimi del tutto naturali.

Altri imballaggi, stampati con inchiostro termocromico, segnalano ai consumatori in base al colore quando il prodotto ha raggiunto la temperatura e il grado di maturità per l’utilizzo ottimale.

Altre confezioni invece sono dotati di indicatori TTI (tempo-temperatura) che non permettono ancora di controllare in ogni momento la temperatura della confezione ma segnalano se in un determinato momento si è interrotta la catena del freddo e l’imballaggio ha superato una certa temperatura di “sicurezza”.

Si parla di packaging multifunzioni se la confezione è dotata non solo di TTI ma anche di indicatori di gas o assorbitori di ossigeno, che segnalano quando l’interno è saturo di CO2 o consumano l’ossigeno rallentando la riproduzione dei micro-organismi responsabili del deterioramento dei cibi.

Sono già diffusi in numerosi paesi imballaggi commestibili, idrosolubili e autorefrigeranti o autoriscaldanti, in grado cioè di raffreddare o riscaldare alimenti fino a 65 C° in pochi istanti.

Smart packaging, gli imballaggi del futuro

Tra le tipologie più rivoluzionarie di imballaggi ci sono certamente quelli in grado di cuocere il cibo al loro interno come Gogol Mogol, una confezione in cartone multistrato contenente un singolo uovo.

Tramite una reazione esotermica innescata dall’acqua che avviene tra i diversi strati dell’imballaggio, il packaging di Gogol Mogol è in grado di cuocere un delizioso uovo alla coque in pochi minuti.

Altri tipi di packaging, espressamente studiati per la cottura in microonde, sono dotati di segnalatori che indicano quando gli alimenti al loro interno sono cotti a puntino.

Altro interessante prototipo è quello delle sfere d’acqua commestibili OhOO! , create da 3 studenti londinesi per limitare il problema dello smaltimento delle bottiglie in plastica.
Si presentano come delle bolle d’acqua costituite da una sottile membrana esterna a base di alghe brune e cloruro di calcio: una volta bevuto il contenuto, anche la pellicola esterna può essere ingerita senza controindicazioni.